venerdì 9 maggio 2008

rINASCITA


Amo la vita

al punto che...

sono disposta a morire un pò

pur di rinascere nuovamente


voglio rialzarmi

solo con le mie forze

dopo essermi lasciata volutamente cadere

esausta

esanime


voglio sorridere con gli occhi,

ridere rumorosamente

senza motivo,

dopo aver irrigato

con lacrime amare


voglio sentirmi il cuore leggero

alato

dai confini di aria -

tenerlo legato a me con un filo

come fosse un palloncino colorato

mosso dalla brezza del presente ,

dopo aver arato kilometri di terra

trascinandolo a fatica dietro me

pesante come piombo


voglio correre,

senza scappare

saltare,

senza vedere ostacoli,

dopo essermi sbucciata le ginocchia

strisciando su ghiaia di fiume in secca


voglio v o l a r e

nel cielo terso

infinitamente azzurro.

Salire in verticale

con l'aria in faccia

e scendere di botto facendo piroette

col vuoto che si mangia lo stomaco

fino
a sfiorare il suolo col sorriso

poi risalire sù, virando bruscamente

con come sola spinta
nient'altro che il mio riso,

dopo aver scavato gallerie sotterranee

dalle pareti di fango
al buio che non conosce lucciole.




Voglio essere irradiata di sole

in ogni centimetro di pelle

scaldarmi nelle profondità

poi emanare raggi luminosi

dorati

caldi

magnetici,

dopo aver battuto i denti,

dopo aver rimpiazzato sangue con ghiaccio liquido.



Voglio respirare

sono stanca dell'apnea


voglio riaccendere quella luce,

dopo aver calato la cortina di opacità



voglio r o t o l a r m i

su prati verdi

colmi di fiori selvaggi

farfalle estinte

rare soavità olfattive

inebrianti -

scivolare lungo dolci rotondità,

dopo aver partecipato

come statua marmorea

regina di immobilità,

dopo aver arrampicato

pareti di schegge di vetro

a mani nude

senza appigli.


Voglio abbracciare la vita,

benevolmente stritolarla a me

baciarla

non lasciare più andare

la sua presenza,

dopo averle appiattito le mai uguali sembianze

contro la porta,

dopo averle mostrato il mio lato B,

dopo averla seppellita

sostituendone il cadavere .


Ho voglia di sognare

sogni fantastici

irreali colorati magici

sorprendenti avventurosi

entusiasmanti

inenarrabili

ad occhi aperti quando non chiusi,

dopo avere sudato

e tremato convulsamente

per colpa di quegl'incubi

incastrati nell'angolo.


Voglia di esplorare nuovi mondi

invece che calpestare
le mie stesse orme

impresse sulla solita via


voglio riaprire gli occhi

guardare a pieni decimi in ogni direzione

ogni particolare-sfumatura-angolo di cuore-culla di anima

inacessibile allo sguardo,

vedere tutto

tranne il visibile

gettando in aria la benda

autoimposta e dimenticata


voglio liberarmi i polsi

dalle pesanti catene

di arrugginite paure

ruotarli dopo tanta stasi

ed allenarli

a ciò per cui sono nati pronti

:

afferrare al volo

ciò che più piace

e che più sfugge


voglio fare pace con me stessa

stringermi la manina destra con quella sin,
in speculare fraternità

dopo aver litigato col (mio) mondo


Voglio farmi l'occhiolino

anzichè la linguaccia

voglio solleticarmi

anzichè graffiarmi

voglio accarezzarmi

invece di prendermi a schiaffi

voglio saltare la corda

invece di strangolarmici

voglio cantare smodatamente

con tutta la mia gola

una gioia senza un perchè

in cima ad una collina,

anzichè ululare lamenti

sotto il tappeto.


Voglio essere
me stessa

anzichè la mia antipodica malacopia


Emanare la mia essenza

al naso di ogni anima

penetrarla

da ogni singolo poro

con
sottili

impercettibili

sfuggenti

persistenti

prolungamenti di vita

finalmente sprigionarla,

anzichè coprirla con profumo sintetico.


E s p r i m e r e
la mia specialità,
[ (a r e a r l a dopo tanto chiuso), espanderla ]

anzichè chiedermi quale sia


Percorrere la mia via,

anzichè tentare di capire dove porti.


Voglio cuore farcito

di deliziosa crema pasticciera,

traboccante,

una ruota ferma

in disuso

un criceto in costume da bagno intero a righe rosse-bianche

su uno sdraio

che si abbronza bevendo da una noce di cocco.


Sentire

e non più pensarci sù


perdermi nel giocoso labirinto

essere travolta dall'idilliaco ciclone

lasciarmi andare,

sono gonfia della manìa di controllo.


Voglio un cane vero e mio,

dopo un Bobi altrui.


Abbandonare la strada sicura
e
ancora rischiare,

dopo aver perso tutto


Nuovamente e più che mai

mettermi in gioco,

proprio ora che non mi importa più vincere.
Voglio starnazzare
chiassosamente
lasciando piume dietro di me,
anzichè farmi cuocere lentamente,
a puntino.


Solo amare,

dopo aver tanto amato.


L'erba del vicino è sempre più vogliooo
.
.
.
Ahhhh! Quanto amo la primavera!


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