giovedì 28 luglio 2011

fogli volanti (tuffi costanti)

fogli che ci volano fra le mani

resoconto 3 novembre 2008

"...Delirando sul mio divanetto-letto
faccio a maglia con la paglia.
Non mi restano che il foglio e la penna
nella mia crisi nera
in velata atmosfera..."

Solo due cose funzionano oggi (per il momento)
Il mio TERMOVENTILATORE ed il frigo spiedino. spento.
E' una lotta accanita fra loro,
fra caldo e freddo.
Ed io sto nel mezzo
in preda a brividi e calori.

Altre due cose funzionano in me
una con gran gioia: Il mio svogliato e lunatico pancino.
Una con gran dolore: il mio dispettoso criceto che oggi frulla come un matto sulla sua ruota urtando le pareti della mia testina e facendo scintille.
TI ACCOPPO PRIMA O POI!

domenica 17 luglio 2011

(riflessioni elementari domenico-mattutine, in una stupenda mattinata temprana dal cielo azzurro mozzafiato in cui ci sarebbe solo da decidere se direzione mare o montagna. Posizione comoda: pc sul letto ed in ginocchio sul parquet senza ceci. Abbigliamento: pantaloncini da calcio e top monospalla nero con fragoline. Capelli arruffati ed acconciati come Yorkshire a pelo lungo dopo centrifuga e phon a testa in giù, cotonato. Paglie a volontà)

(uscendo dal bagno, dove ho terminato precocemente la sessione x riportare le seguenti riflessioni)
scrivere è come fare la cacca.
niente meno niente piu'.
(solo che il primo lo puoi fare ovunque, la seconda quasi).
Liberarsi quando ti senti pieno, e non ne puoi più.
Bisogno.
Spontaneao - Fisiologico.
Buttare fuori quello che hai dentro.
(Con o senza rumore, questo è indifferente.)
Non sai quello che uscirà, fino a quando non sarà sotto ai tuoi occhi.
E...inutile spingere quando non ti scappa!
Inutile sforzare.
Tempo perso ed inutile arrossimento.
Viene solo quando c'è.
Quindi a monte
vivere è come mangiare!
Di logica: Mangiare (e vivere) solo quello che ci piace.
Anche se...capita sempre di ingerire un boccone amaro!
O qualcosa che pensavamo ci piacesse, poi ci fa male.
E quello che non ci piace ma ci fa bene?
DOni delle esperienze dolorose.
(consolazione)
Mangi caghi.
Vivi scrivi.
:)
Bella la vita!
Mi scuoto da questo vortice di pensieri.
Time x breakfast.
luce ed ombra
sulla stessa parete

secco e verde
nello stesso vaso

polvere e brillantezza
sulla stessa superficie

calore e frescura
nella stessa aria

infinito limpido e palpabile opacità
nello stesso cielo

Io, contraddizione vivente,
perchè dovrei sentirmi strana?
Apro gli occhi e mi vedo.

che culo.
io sono esattamente come il mondo.

Confine di pelle
(calda e profumata
lieve e preziosa)
ed aria
(pura, penetrante, vitale)
Contatto fra identici universi.
SOTTO DIFFERENTI SPOGLIE.

sabato 9 luglio 2011


leggo blog altrui,
con meraviglia e stupore.
Quante cose geniali possono uscire dalla mente umana?
Mi sento il cervello ingessato.
Di quei gessi che neanche le martellate riescono a rompere.
assoluta piattezza-
scrivo, cercando di evitare i tasti.
Impestati da impronte di dubbia origine del mio gatto
che oggi ha il vomito.
Fumo con schifo.
Fumo con disgusto.
E l'aria pulita e insultata
mi fa dispetto.
Anzichè portarlo fuori, me lo risputa in faccia.

Sono io che mi devo portar fuori.
Fa caldo,
ed alla tenera età di 33 anni ho iniziato a sudare.
Sudore represso,
finora conservato con parsimonia nel mio manto cellulare.

La mia scassata bici,
(che qualcuno ancora ricorderà con affetto)
dotata di fiammante lucchetto rosa a combinazione numerica
mi attende al piano terra.
Mi chiedo come farò a montarci in sella.
Con sto gesso firmato Fornarina.
Ci vorrebbe una prolunga
che si materializzi solo quando è il momento di alzare la gambetta
per montarci, senza inciampare nel cannone.
la birra mi attende.
La frescura mi attende.
Una voce conosciuta cara mi attende
per rimproverarmi
il ritardo che farò.
Per star qui a scrivere a vanvera.

Inclino la bici e salto in sella.
Incurante degli strappi.
Pedalo con gusto nella città semideserta
estiva semibuia
dormiente ma vigile
assopita, rilassata
che mi lascia passare
e mi osserva, interrogandosi.
Muri che conoscono le risposte.
Facciate che mi sorridono.
Finestre che mi fanno l'occhiolino.
Spinta dei pedali
Aria in faccia.
Qanto amo andare in bicicletta.
Come far l'amore con la libertà,
senza precauzioni.
Con un rischioso orgasmo senza mani.
Dondolio di conchiglie sarde appese ad un'orecchio
accompagna i miei ilari non-pensieri
Mi sussurrano
con quella vocina di mare.
Ognuno ha la sua,
e nel silenzio scandito dai pedali,
si sovrappongono.
Corrono anche loro
come fili di luce
ed arrivano oltre barriere
normalmente imperscrutabili,
diritte al centro.
Pedalare mi fa sentire viva.
Pedalare mi fa sentire bene.
Pedalare mi fa veder le cose per quelle che sono.
Pedalare mi fa capire.
Pedalare mi riporta coi piedi per terra.
Anche se io guardo sempre in alto.
Muoviti sù,
piccola Alo!
Azione!
Fuori dal tuo mondo,
almeno 2 ore d'aria al giorno.
Vamosss!
A palpare la realtà.

stasera tolgo i ruotini.








venerdì 8 luglio 2011

Coltivatori indiretti (ventricoli custodi).


Il mio cuore custodisce
fili d'erba.
(Ma anche boschi praterie ruscelli).
Custodisce fiori di rara bellezza.
Esemplari unici al mondo
che solo lì possono crescere.
Fiori antichi
a volte dimenticati-
Fiori semprerosa.

Ognuno ci può piantare un semetto là.
Piccolo invisibile.
Che a volte
pian piano crescerà.
Inaspettatamente.
Altre rimarrà lì
assopito ed ignorato da tutti
attendendo una piccola goccia di pioggia
Proprio su di lui.

Radici
tenere e profonde
Radici che sfidano
la lontananza e il silenzio.
Radici che sono.
Sprezzanti dell'essere ignorate da chi le genera.

E' un terreno fertile
in cui non esiste deserto.
Solo periodi di siccità.

Chi ha piantato un seme là?

Chi scaglia frecce.
Chi scaglia sementi.
BRECCE INDOLORI
verdi e profumate.
Giardini che pulpitano.
C'è che fa di tutto per entrarci e ne rimane fuori.
C'è chi non fa nulla.
Ma ci risiede.