giovedì 26 giugno 2014

Fiore Mio


Ti ho custodito con me,
fra le mie mani
nei miei giorni più luminosi
nei miei momenti più bui.
Nelle mie vette di gioia,
nei miei burroni di dolore.
Come fossi parte di me.
Come fossi il tesoro più prezioso.

Ti ho conservato con cura
al mio fianco
con tutta la premura di cui solo il cuore è capace.
proteggendoti.

Ogni angolo di noi
aperto.
conosciuto
integrale, integrante.

Ho carezzato i tuoi riccioli
pensando a quanto più potessero
brillare al sole.
Hai pettinato i miei capelli color nocciola
sapendo quanto più caldi potessero essere.

Così, fianco a fianco,
una piccola lunga vita.

Ridendo, piangendo,
camminando,
correndo
saltando,
frenando.

Tu la mia leggerezza
io la tua leggerezza
tu il mio peso
io il tuo peso.

Poi.
Un abbaglio.
Perfezione.
Quella che ti fa perdere di vista
ciò che vedi, che tocchi.
Ciò che hai.
L'armoniosa imperfezione.

Così, nella nebbia, ti ho spinto.
Tanto, urlando
fino a quando, a testa bassa,
non sei più ritornato.
Hai guardato, ma senza muoverti.
Sbirciato, ma senza avvicinarti.
Io girata ed impassibile.

Una scossa.
Dove sei?
Mi rigiro e ti guardo.
Ti vedo all'orizzonte.
Cammini con nuovi passi, cauto e fiducioso.
Se libero.
Sei lontano.


PIANGO.

Lacrime grosse.
lacrime piene.
Lacrime gonfie
di noi.
Un succo puro e prezioso
che cade su terra arida e fertile
coi miei passi.

Solo lì, dove bagna,
potrà dare vita a quel fiore.
Quello lì,
il NOSTRO.
Piccolo, Profumato.
Perfetto.

Avrebbe dovuto nascere altrove.

Ovunque tu sia
sei la mia casa.

iO.
Senzatetto in cerca di riparo.



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