-20 MAY -
Seduta sulla tazza chiusa del cesso,
aihmè non imbottita,
coi piedi sollevati dal secchio del mocio,
fumo.
Fumo
sfidando il povero saturo inefficiente paleolitico
aspiratore,
(il solo al mondo che aspira l'unica aria respirabile.)
Fumo
affumicandomi.
E faccio ciò che è piu' consono fare in questo luogo.
RIFLETTO.
Nonostante fuori sia aria pura,
vuoi rimanere nel recinto, ancora.
Quel recinto che t'ha visto felice, e piangente.
Quel recinto confortevole, ma doloroso.
Quel recinto colmo di fiori ma ornato di spine.
Come un morboso stalliere
ti spingo fuori.
Con calci e brutte parole
che escono da carne morbida, delicata, premurosa.
Amorevoli insulti
ti allontanano da qui,
col pianto annodato alla fluente criniera
ed interrogativa tristezza nei grandi occhi.
Corri.
Poi ti fermi e mi osservi, da là.
La libertà pare nulla,
senza chi ti ha domato.
Mi rigiro
e bagno la mia ombra
di amaro affetto.
Mi aggrappo all'aria
vuota di dolore
per bloccare
l'illusorio conforto di un passo indietro.
Sono gelosa del mio cavallo piu' bello.
Era con me che doveva essere felice.
Ma con questa gamba rotta
non posso condurlo dove lui vuole.
una gamba sana e marcia
una gamba che a volte non sostiene
da curare, o amputare.
Ma nessuna attesa per te.
Per te che hai il verde nel cuore
la vita nelle gambe
i sogni nella testa.
vai, torna a correre,
anzi, a volare.
Addio,
Mio Mini Pony.
VOLA.
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