Amo la vita
al punto che...
sono disposta a morire un pò
pur di rinascere nuovamente
voglio rialzarmi
solo con le mie forze
dopo essermi lasciata volutamente cadere
esausta
esanime
voglio sorridere con gli occhi,
ridere rumorosamente
senza motivo,
dopo aver irrigato
con lacrime amare
voglio sentirmi il cuore leggero
alato
dai confini di aria -
tenerlo legato a me con un filo
come fosse un palloncino colorato
mosso dalla brezza del presente ,
dopo aver arato kilometri di terra
trascinandolo a fatica dietro me
pesante come piombo
voglio correre,
senza scappare
saltare,
senza vedere ostacoli,
dopo essermi sbucciata le ginocchia
strisciando su ghiaia di fiume in secca
voglio v o l a r e
nel cielo terso
infinitamente azzurro.
Salire in verticale
con l'aria in faccia
e scendere di botto facendo piroette
col vuoto che si mangia lo stomaco
fino
a sfiorare il suolo col sorriso
poi risalire sù, virando bruscamente
con come sola spinta
nient'altro che il mio riso,
dopo aver scavato gallerie sotterranee
dalle pareti di fango
al buio che non conosce lucciole.
Voglio essere irradiata di sole
in ogni centimetro di pelle
scaldarmi nelle profondità
poi emanare raggi luminosi
dorati
caldi
magnetici,
dopo aver battuto i denti,
dopo aver rimpiazzato sangue con ghiaccio liquido.
Voglio respirare
sono stanca dell'apnea
voglio riaccendere quella luce,
dopo aver calato la cortina di opacità
voglio r o t o l a r m i
su prati verdi
colmi di fiori selvaggi
farfalle estinte
rare soavità olfattive
inebrianti -
scivolare lungo dolci rotondità,
dopo aver partecipato
come statua marmorea
regina di immobilità,
dopo aver arrampicato
pareti di schegge di vetro
a mani nude
senza appigli.
Voglio abbracciare la vita,
benevolmente stritolarla a me
baciarla
non lasciare più andare
la sua presenza,
dopo averle appiattito le mai uguali sembianze
contro la porta,
dopo averle mostrato il mio lato B,
dopo averla seppellita
sostituendone il cadavere .
Ho voglia di sognare
sogni fantastici
irreali colorati magici
sorprendenti avventurosi
entusiasmanti
inenarrabili
ad occhi aperti quando non chiusi,
dopo avere sudato
e tremato convulsamente
per colpa di quegl'incubi
incastrati nell'angolo.
Voglia di esplorare nuovi mondi
invece che calpestare
le mie stesse orme
impresse sulla solita via
voglio riaprire gli occhi
guardare a pieni decimi in ogni direzione
ogni particolare-sfumatura-angolo di cuore-culla di anima
inacessibile allo sguardo,
vedere tutto
tranne il visibile
gettando in aria la benda
autoimposta e dimenticata
voglio liberarmi i polsi
dalle pesanti catene
di arrugginite paure
ruotarli dopo tanta stasi
ed allenarli
a ciò per cui sono nati pronti
:
afferrare al volo
ciò che più piace
e che più sfugge
voglio fare pace con me stessa
stringermi la manina destra con quella sin,
in speculare fraternità
dopo aver litigato col (mio) mondo
Voglio farmi l'occhiolino
anzichè la linguaccia
voglio solleticarmi
anzichè graffiarmi
voglio accarezzarmi
invece di prendermi a schiaffi
voglio saltare la corda
invece di strangolarmici
voglio cantare smodatamente
con tutta la mia gola
una gioia senza un perchè
in cima ad una collina,
anzichè ululare lamenti
sotto il tappeto.
Voglio essere
me stessa
anzichè la mia antipodica malacopia
Emanare la mia essenza
al naso di ogni anima
penetrarla
da ogni singolo poro
con
sottili
impercettibili
sfuggenti
persistenti
prolungamenti di vita
finalmente sprigionarla,
anzichè coprirla con profumo sintetico.
E s p r i m e r e
la mia specialità,
[ (a r e a r l a dopo tanto chiuso), espanderla ]
anzichè chiedermi quale sia
Percorrere la mia via,
anzichè tentare di capire dove porti.
Voglio cuore farcito
di deliziosa crema pasticciera,
traboccante,
una ruota ferma
in disuso
un criceto in costume da bagno intero a righe rosse-bianche
su uno sdraio
che si abbronza bevendo da una noce di cocco.
Sentire
e non più pensarci sù
perdermi nel giocoso labirinto
essere travolta dall'idilliaco ciclone
lasciarmi andare,
sono gonfia della manìa di controllo.
Voglio un cane vero e mio,
dopo un Bobi altrui.
Abbandonare la strada sicura
e
ancora rischiare,
dopo aver perso tutto
Nuovamente e più che mai
mettermi in gioco,
proprio ora che non mi importa più vincere.
Voglio starnazzare
chiassosamente
lasciando piume dietro di me,
anzichè farmi cuocere lentamente,
a puntino.
Solo amare,
dopo aver tanto amato.
L'erba del vicino è sempre più vogliooo
.
.
.
Ahhhh! Quanto amo la primavera!
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