Una rosa bianca
stringe a se il suo candore
evidente presenza
distillata nell'aria.
Occhi
spremono gocce di dolore
su insensibile asfalto.
Sistemo impeccabilmente
i miei migliori ricordi
in fila,
nell'armadio
ricoperti da cellophane.
Perfetti.
Intatti.
Semplici momenti dal cuore puro.
Rimarranno lì.
a farsi osservare, da lontano.
Qualsivoglia.
Per ora
non li voglio toccare
ne stringere fra le mani.
(Pur amandoli.)
Non possono essere sgualciti.
Ultima dolce dolorosa spiaggia.
Mi pizzicano le mani
per l'assenza di te.
Mani
che vomitano carezze mancate.
Abbraccio il tuo spazio
unendomi al vuoto.
Lontano.
Solcato da freddi tubi.
Solo, disperato
pulsa il tuo cuore.
Singhiozza battiti,
smemore della sua forma.
Scintillante amore
si infrange su gelide pareti
affamate di sadismo,
e si ritira nel suo nido,
senza farsi notare.
Il suo fecondo profumo
si mischia all'asetticità
e condensa
cadendo al suolo.
Peccato tu non l'abbia visto.
Peccato tu non l'abbia respirato.
Peccato tu non te ne sia nutrito.
Peccato tu fossi di spalle.
Non esiste cura migliore.