mercoledì 25 marzo 2009

the will to live (in Mongolfiera)


io e te foglio.

bianco o quasi

mio o quasi

ancora vergine dai miei pensieri, o quasi.

Sei pronto, li attendi....

li assorbirai e

custodirai,

finchè web non ci separi.


Pensieri mischiati, inindividuabili

confusi,

invisibili

ah, già...

ancora inesistenti.

Volontà (loro) di prendere vita

su di te

Desiderio (tuo) di ricevere un'impronta unica

contro il bianco anonimato.

Esistenza concatenata.

Benevolo parassitismo reciproco.



Soffio Chesterfield sullo schermo,

senza rispetto.

Impreco contro chi mi ha fatto dare il primo tiro.

Impreco contro di me.
Scandaloso temporeggiamento.

Stupida testarda.


Via tutto...

Liberazione totale,

estrema.

Frantumazione di genetiche catene.

Leggerezza!

Gonfia il pallone

tanto tanto tanto

e

prendi il comando!

Io salterò dal tappeto elastico della mia gioia e...

con addosso solo la mia libertà,

monterò sù.

Bella.

Straluccica, senza posa

quasi fosse fatta di
un mosaico di millioni di paillettes di stelle,
di ogni sfumatura.

E dire che è solo libertà...

Annienta il nostro peso

facci volare lontano.



Divenire libera.

Solo io, io io ed ancora io ...e..

me stessa, me, moi, myself, yo, ich, I, je

.....

sembrano tanti ma va bene,
li prendiamo tutti.

Fagotto senza scadenza
conservato fra setose ragnatele.
Mai un attimo accantonato.
Non un istante perso di vista.
Contenuto speciale.

Quello che da senso ad una vita.
Mi affaccio sul mondo e mi ci lascio cadere.


Correre verso il mare
ed infrangersi su onde calde e spumeggianti.....


Mi punto il ventilatore addosso e trattengo la pipì.

Piccola ciminiera spettinata e pigra.

-1 cm alla proclamazione:

sosia ufficiale di cugino It.


Appartamento a due.

Miraggio di libertà

(fra i miei occhi e l'orizzionte)

Desiderio di possesso

prepotente, schiacciante, soffocante

per le tue braccia rabbiose ed il tuo grido assordante e soffocato.

Mio mio mio,
solo mio.

Totalmente.

Te e te,
solo te.


Distanza,

distanza che corre

avanti e indietro

freneticamente

per misurare se stessa
-terra mare oceano terra-

e ancora

-terra oceano mare terra-

Vantarsi fra se del proprio spazio

inavvicinabile

misurarsi, ancora e ancora e ancora.

Ogni volta temendosi diminuita

superata violata

sfidata

schiacciata dalla pressione degli estremi-

Avanti e indietro

a toccare i due lati

lontani
opposti

toccare l'uno e poi l'altro

e poi l'altro, e poi l'uno.

Ancora

Ancora

convulsamente
-indietro-avanti

andata-ritorno-

Continuo confronto con se stessi,
con le proprie facce.

-ripetitivo insistente

sfiancante-

tanto

tanto

tanto
tanto
tanto

da non sentirsi più.
Annullamento.

Distanza....
che non esiste-
Divenuta ponte.
Contatto degli opposti.

Tocco.

Essere vicini, seppur distanti.

A scapito dei miei occhi.


REVIVAL


04 marzo 09


'"Non ho voglia di scrivere.

Avrei tante cose da dirti, ma non ne ho voglia.

Guardo il panorama, silente.

Non ho voglia di mischiarmi con le parole,

con queste parole.

Le tue.

Di sentire il loro peso addosso.

Preferisco scrollarle ed ignorarle.

Le vedo passare dietro i miei occhi,

confondersi, aggrovigliarsi fra loro,

scontrarsi.

Non le guardo.

E faccio pure finta di non sentirle.

Reggo il fardello."


Cammino sotto la pioggia.

Non ho mai amato gli ombrelli.

Non ho mai apprezzato le protezioni, i ripari.

Voglio prendere quello che viene

direttamente su di me.

Di faccia, sulla pelle.

L'acqua soprattutto.


Lavasse via!

Ripulisse questo fango.

Alleviasse questi pesi,

cancellasse queste parole.

Le sciogliesse fino a condurle fuori da me,

lasciandole inerti sull'asfalto

in attesa di evaporare al primo raggio di sole

e confondersi, lievemente, nel cielo.


ma allora..............

...............cosa mi rimarrebbe di te?


Il nulla.



Nemmeno il tuo pensiero.



No.



Voglio che tu rimanga.

Scomodo e doloroso.

Quì.

Almeno quì.

Nella mia pancia.


In queste e quelle parole

rotanti

vaganti

impazzite

taglienti

che urtano le mie membra smussate

ripassate.

Pesanti.

Piegate su se stesse

come alberi sotto la neve soffice e insostenibile.


Prima o poi

devono portare un pò di buio a questa luce mattutina,

e dopo il mio interno

ornare qualche pagina di spine.

Legge delle parole.

Se concepite, nessuna possibilità d' aborto.

Possibili sforzi di trattenimento.

Ma per cosa?

Solcare cicatrici

sempre più profonde?......


Ascolto quella voce, ...... solo per un attimo però.

Spio fra le dita...
poi
sposto le mani dagli occhi.

Per ora basta questo.


Un giorno parlerò.

martedì 24 marzo 2009

naturale


Tanto tempo.

Tanto.

Prima che ci rincontrassimo.

Prima che ci guardassimo ancora negli occhi.


Ci siamo evitate con cura,

le mie parole ed io.


Io
di tutto per schivarle...

contorsionismo e bende.

loro
tentativi plurimi di piombarmi addosso....

improvvisate meteore.

Ah....

Relax-

Pausa-

Stacco-

Tregua-

Tempo sereno stabile nelle parti alte del corpo.

Spettacolo.

gran panorama


Periodo di tempo

da godere fino in fondo,

da preservare con cura,

da difendere a spada sguainata

da contaminazioni cerebrali.


Ma...


basta poco


poco poco


perchè voi ed io torniamo a

Riabbracciarci.

Fonderci.

Inevitabile.
Entita unica ed inscindibile.


E' amore.

...a vista forzata...però.

Apparente distacco.

Illusoria liberazione.
Cecità volontaria.

Per una volta non mi importa,

se il risultato è

reale pace.


Sbircio.

Dietro le cortine inesplorate...

nel quieto spazio mentale,

creduto più areoso che mai


Eccole!

SONO ANCORA Lì!


Le mie parole.


Rumorose,

ma ora silenti.

Scalpitanti,

ma bloccate al confine.

Generate,

ma inespresse.

Sentite,

ma non considerate.

Prepotenti,

ma per una volta ubbidienti.

Individuate,

ma disperse con cura.

Libere,

ma imprigionate.

Vere,

ma ignorate.

Pronte a scendere nelle mani,

ma bandite dal circolo sanguigno.


Ma quale eliminazione...

Inconsapevole convivenza,
incomprensibile ordine,

placida attesa
appoggiate alle pareti della mia testina,

paziente immobilità.

Fila indiana x uno

(con eccezione per frasi inseparabili)

Accolgo la Rarità
con

autentico piacere-

stupor proprio-

affezionata consapevolezza di me.
Estremi che si congiungono

Incontenibile impulsività,

insostenibile spinta,

minacciosa esplosione

stremante forza....

......candidamente accomodata

in sala d'attesa.


BELLO.

Riavervi quì.

Risentirvi vive.

Spingere,

fluttuare.
Vedervi uscire e prender forma.

Leggervi.


Ritrovarvi...

senza mai avervi perso.

Illusorio tentativo VS naturale corso delle cose

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